La sindrome del tunnel carpale è una condizione che si verifica molto frequentemente ed è
caratterizzata dall’intrappolamento del nervo mediano (uno dei nervi che partono dalla colonna
cervicale) all’interno di un passaggio anatomico presente nel polso. Questa situazione si può
instaurare per una serie di cause e predisposizioni che tendono a ridurre le dimensioni di questo
passaggio: in particolare gravidanza, squilibri ormonali (es. problemi tiroidei), menopausa, sforzi
eccessivi e ripetuti nel tempo a carico delle mani o pregressi traumi/fratture del polso. Anche
situazioni patologiche come diabete e artrite reumatoide possono influire.


I sintomi principali comprendono soprattutto formicolio/addormentamento e dolore a carico delle
prime tre dita e anche metà del quarto, presenti in particolare di notte (ma anche di giorno se la
situazione è più avanzata). Il dolore a volte sale anche verso l’avambraccio e oltre fino alla spalla.
Spesso si hanno ripercussioni nelle attività quotidiane come aprire e svitare barattoli, possono
cadere gli oggetti dalle mani, oppure si possono avere problemi nel guidare o leggere tenendo a
lungo il polso in una certa posizione.
I rimedi possibili sono tanti: dall’utilizzo del tutore e/o di accorgimenti in ambito lavorativo (es.
mouse e tastiere ergonomiche) fino all’uso di farmaci anti-infiammatori e nei casi più importanti
infiltrazioni di corticosteroidi, che comunque non rimuovono la causa del problema.
L’esame utilizzato è l’elettromiografia, che fornisce informazioni utili ma non sempre definitive
della situazione in corso (fino al 10% di chi soffre di tunnel carpale presenta l’esame negativo).


L’osteopatia si rivela un valido aiuto nel ricercare la causa del disturbo, partendo dal presupposto
che il nervo sofferente non è la causa della patologia, ma la vittima, e molte volte nel suo lungo
tragitto il nervo può essere compresso in precise zone e dare gli stessi sintomi della sindrome del
tunnel carpale. Infatti una buona parte dei casi diagnosticati come tali sono falsi, e le cause
possono essere attribuite alla colonna cervicale oppure a restrizioni di mobilità e disfunzioni
osteopatiche dell’arto superiore. In una buona percentuale dei casi, grazie al lavoro dell’osteopata,
si può evitare l’intervento chirurgico, liberando manualmente il passaggio del nervo, facendo un
accurato lavoro sul sistema muscolo-scheletrico, viscerale e cranio-sacrale. In tal modo si restituirà
un nuovo equilibrio all’organismo.


Al termine del percorso (i risultati sono visibili nel giro di 5-6 sedute) vengono come sempre dati
esercizi di mantenimento e preziosi consigli posturali, in particolare per quanto riguarda l’uso della
mano nei lavori domestici, hobbies, uso del pc, ecc…
L’osteopatia risulta anche molto efficace nei casi già sottoposti all’intervento: a volte infatti si
continuano ad avere gli stessi sintomi; questo perché spesso la cicatrice crea delle tensioni locali
che disturbano il nervo. Intervenendo manualmente e liberando queste tensioni in poche sedute
si ha una remissione dei sintomi.

Alessandro Sgandurra

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